Il brasato al Barolo è un piatto tipico della tradizione culinaria Piemontese molto gustoso ma altrettanto laborioso nella preparazione. Questa ricetta è sicuramente una delle più rappresentative del Piemonte per l’utilizzo, innanzitutto, del Barolo, tipico vino di questa regione, ed in secondo luogo della carne di bovino piemontese, il fillone, allevato con dei criteri particolari. Per quanto riguarda l’origine del brasato al Barolo, non si sa molto, anche se il metodo di cottura per la preparazione del brasato era conosciuto già in antichità. Naturalmente, l’aggiunta del Barolo ha dato alla ricetta quel tocco in più, quell’aroma particolare ed il gusto inconfondibile che fanno del brasato al Barolo una delle ricette più conosciute ed apprezzate della cucina Italiana, anche all’estero. Accompagnate questo secondo piatto con un classico contorno di patate, oppure, nella stagione autunnale, potrete optare per delle sfiziose fettine di zucca al forno.

Ingredienti
Brasato al Barolo
Vitello vena o cappello di prete 1 kg
Barolo (1 bottiglia) 750 ml
Carote 2
Sedano 2 coste
Cipolle 1
Rosmarino 1 rametto
Chiodi di garofano 3
Aglio 1 spicchio
Alloro 2 foglie
Pepe nero in grani 4
Cannella in stecche q.b.
Burro 40 g
Olio extravergine d’oliva 4 cucchiai
Sale fino q.b.

Preparazione

Come preparare il Brasato al Barolo

Brasato al Barolo

La prima cosa da fare nella preparazione del brasato al Barolo è fare marinare la carne: prendete il trancio di carne (1), asciugatela dall’eventuale residuo di sangue e ponetela in una capiente terrina.
Mondate le verdure (2) e tagliatele tutte a cubotti (3)


Brasato al Barolo

e trasferite nella terrina con la carne e le spezie (4); aggiungete il Barolo (5), coprite con pellicola per alimenti (6) e lasciate marinare il tutto per 12 ore in un posto fresco.


Brasato al Barolo

Trascorse le 12 ore, prelevate la carne dalla marinata (7) e ponetela su un tagliere e asciugatela delicatamente con della carta da cucina (8);
fate fondere in una casseruola il burro insieme all’olio e fate rosolare la carne (9) per circa 5 minuti per lato, fino ad ottenere la crosticina tipica degli arrosti.


Brasato al Barolo

A questo punto, prelevate le verdure e le spezie dalla marinata (10) e aggiungetele (11) alla carne in cottura.
Fate cuocere le verdure con la carne per circa 15 minuti in modo che inizino a intenerire (12); a questo punto salate


Brasato al Barolo

e procedete ora a versare anche la marinata (eventualmente riscaldata qualche minuto in microonde) (13) alla carne e alle verdure; coprite con un coperchio (14) e fate sobbollire per almeno 2 ore a fuoco dolce.
Una volta brasata la carne, toglietela dalla casseruola e mantenetela in caldo mentre preparate il sughetto che la accompagnerà: passate tutte le verdure insieme al vino con un mixer ad immersione (15) e rimettete il sugo ottenuto sul fuoco per farlo addensare.
Regolatelo di sale. Portate il tutto a bollore per qualche minuto, quindi ancora caldo versatelo sul brasato affettato…ed ecco pronto il vostro brasato al Barolo.

Se volete ottenere più sughetto, ricordate che basterà aggiungere più verdure (in particolar modo carote e cipolle) durante la cottura. Inoltre, per rendere lo stesso sughetto più denso basta aggiungere una patata a metà cottura in modo che l’amido possa far addensare il tutto.


Conservazione

Conservate il brasato al barolo, chiuso in un contenitore ermetico e posto in frigorifero, per due giorni al massimo.

Curiosità

Se non avete a disposizione del Barolo ma volete consumare del vino rosso che avete in casa, potete farlo tranquillamente aumentando il tempo di marinatura ad almeno 18- 20 ore. Naturalmente per la ricetta in sè, sarebbe meglio utilizzare il Barolo o altri vini derivati dall’uva nebbiolo, ad esempio il “Ghemme”, che esaltano il sapore della carne.

Consiglio

Il brasato si presta a diventare piatto unico se accompagnato da contorni come il puré di patate, il riso o la polenta. In Piemonte costituisce il cibo delle feste per eccellenza, insieme agli agnolotti. Se volete onorare un ospite speciale, servitegliene un decina conditi solo con il sughetto dell’arrosto: una prelibatezza da leccarsi i baffi.

Fonte: http://www.giallozafferano.it/

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